Gheddafi
Due Tornado italiani armati di bombe sono entrati in azione oggi in Libia. I raid sarebbero stati condotti nella zona di Misurata. I due aerei sono partiti dalla base militare di Trapani Birgi dove stamattina era scattato lo stato di emergenza.
Gheddafi riconquista Ras Lanuf
Le forze fedeli al leader libico hanno riconquistato il sito petrolifero di Ras Lanuf, costringendo gli insorti a fuggire ad est. A fine mattinata, le forze fedeli a Gheddafi hanno così ripreso il controllo della città. Il 27 marzo il terminal petrolifero di Ras Lanuf era stato conquistato dai ribelli libici, rimasti tuttavia bloccati per due giorni senza poter procedere verso Sirte.
Libia, caccia francese abbatte jet libico
Nel sesto giorno dell’operazione “Odyssey Dawn” un caccia francese in sorvolo sulla Libia avrebbe abbattuto il primo jet dell’aviazione libica per far rispettare la no-fly zone imposta dagli alleati. Lo scrive sul sito l’emittente televisiva statunitense Abc. L’azione sarebbe avvenuta nella zona di Misurata. L’aereo libico abbattuto sarebbe un Soko G2A-E Galeb, un vecchio jet di attacco a terra di produzione jugoslava.
Libia: Gheddafi attacca Misurata
Gheddafi continua ad attaccare. Il bilancio degli scontri in corso da stamattina a Misurata, è di 40 morti, tra cui quattro bambini, e 100 feriti. Così ha affermato il portavoce del Consiglio nazionale libico alla tv “al-Arabiya”. Poi ha aggiunto che “le brigate di Gheddafi continuano a sparare ed usano i civili come scudi umani”. Il portavoce dei ribelli libici di Misurata, Saadun al-Misurati, ha detto alla tv araba “al-Jazeera”: “Stiamo vivendo in città un dramma umanitario”. Una città dove “gli ospedali sono pieni di feriti, non ci sono più posti liberi. In città non c’è luce, non ci sono comunicazioni da dieci giorni, non c’è acqua da più di una settimana”. Lo ha riferito una fonte medica alla Bbc.
Caccia francesi sorvolano la Libia
Migliaia di persone stanno fuggendo da Bengasi, sotto attacco da questa mattina. Al Jazira ha riferito che le forze fedeli al rais attaccano la città dalla costa e da sud. Gli attacchi di questa mattina su Bengasi hanno provocato almeno 26 morti, secondo quanto riferisce l’emittente Al Jazeera, e i feriti sono almeno 40. Intanto dal vertice che si è tenuto stamattina a Parigi è stato dato il via libera ad un’azione militare contro Gheddafi. Numerosi caccia “Rafale” francesi stanno sorvolando Bengasi e il territorio libico in missione di ricognizione.
Libia annuncia un cessate il fuoco immediato
Il ministro degli Esteri libico Mussa Kussa ha annunciato oggi che la Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili e gli stranieri presenti nel paese dopo la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. Da una parte le dichiarazioni del ministro degli Esteri libico dall’altra quella degli insorti, secondo cui il cessate il fuoco annunciato dal ministro degli Esteri di Gheddafi sarebbe un “bluff”.
Libia, Gheddafi bombarda al Ajabidiya
Ancora bombardamenti in Libia. Secondo l’emittente araba “al Jazeera” sono in corso forti bombardamenti ad al Ajabidiya. Continua l’avanzata delle milizie di Gheddafi per riconquistare il paese.
“I terroristi fuggono sotto i nostri raid aerei. Abbiamo liberato Zawiyah, Al-Uqayla, Ras Lanuf, Brega, e l’esercito è in marcia per purgare il resto della regione” aveva detto un portavoce dell’esercito, il colonnello Milad Hussein.
“I terroristi fuggono sotto i nostri raid aerei. Abbiamo liberato Zawiyah, Al-Uqayla, Ras Lanuf, Brega, e l’esercito è in marcia per purgare il resto della regione” aveva detto un portavoce dell’esercito, il colonnello Milad Hussein.
Libia, Ras Lanuf in mano a Gheddafi
Il deposito di diesel di Ras Lanuf è in fiamme e il fumo avvolge la città, dove non c’è più traccia degli insorti. Proiettili e bossoli, segni della durissima battaglia, si trovano ovunque nelle strade del centro petrolifero a ovest di Bengasi, ormai completamente nella mani delle forze pro-Gheddafi, mentre continuano a sfrecciare i caccia di Gheddafi lungo il percorso da Sirte a Ras Lanuf.
Libia, bombe sulle raffinerie
Tre jet privati di Muammar Gheddafi sono partiti dalla Libia. Secondo “al Jazeera”, uno è atterrato al Cairo, mentre gli altri due sarebbero stati individuati nei cieli di Svizzera e Italia e che i due velivoli sarebbero controllati dalla Nato. Altre fonti riferiscono che i due jet hanno fatto scalo in Italia, uno a Roma e l’altro a Milano Linate, diretti a Bruxelles. Notizia che è stata smentita dal governo italiano e dall’Ata.
Libia, stop della Nato a Gheddafi
Tank, bombe, sangue. Dopo Zawiyra, Gheddafi si prende Misurata, dove ieri ci sono stati almeno 18 morti, e avanza verso Est. Stamattina ci sono stati nuovi raid aerei da parte del regime libico a Ran Lanuf, almeno 12 i morti e una cinquantina i feriti, dove gli insorti hanno tentato di rispondere con una contraerea.
Libia: battaglia a Zawyia
Continua la guerra civile in Libia. Stamattina, i carri armati degli uomini di Gheddafi sono entrati in piazza, a Zawyia, situata a 40 chilometri a ovest da Tripoli, e hanno aperto il fuoco sulla gente. Il bilancio, secondo fonti sanitarie locali, è di almeno sette morti e decine di feriti.
Libia: bombe su Brega, scontri a Tripoli
Bombe su Brega, proteste e scontri a Tripoli tra oppositori e sostenitori di Muammar Gheddafi. Secondo varie fonti, stamattina, gli aerei militari hanno bombardato Brega e Ajdabiyah all’est e Misurata all’ovest, città controllate dai ribelli. Si combatte anche nella città di Zawiyah. Il bilancio, secondo Al Jazeera, è di almeno 50 morti e 200 feriti. La televisione libica ha annunciato che Zawiyah è stata ripresa dai sostenitori del colonnello Muammar Gheddafi.
Gheddafi: “Combatteremo fino all’ultimo uomo”
Gheddafi riappare in tv per il suo terzo discorso ufficiale: “Il futuro della Libia è nelle mani del popolo, combatteremo fino all’ultimo uomo e donna – dichiara -. Ci saranno migliaia di morti se ci sarà un intervento militare degli Usa o della Nato”.
Battaglia a Tripoli
È l’undicesimo giorno di rivolta in Libia, e sulle strade si continua a spargere sangue. Secondo le dichiarazioni ufficiali, sarebbero 300 le vittime, mentre altre fonti parlano di oltre diecimila morti. Alcuni testimoni fanno sapere che ci sono state altre vittime oggi, in diversi quartieri della capitale: le forze dell’ordine libiche hanno sparato sui manifestanti alla fine della preghiera del venerdì. Attraverso un messaggio pubblicato su Twitter, un inviato della Cnn in Libia scrive che è in corso una battaglia sanguinosa nel mercato del venerdì a Tripoli: “Si spara a casaccio” e precisa che, secondo fonti mediche, nei diversi scontri in Libia ci sarebbero 17 morti tra i manifestanti.