In arrivo saldi 2013

 

La stagione dei saldi invernali 2013 può dirsi già aperta. Da oggi sono varie le regioni italiane che hanno deciso di far partire i saldi, sarà infatti già possibile acquistare prodotti di abbigliamento a prezzo scontato. Al via la stagione dei saldi in Campania, Basilicata e Sicilia, mentre dal 5 gennaio anche nel Lazio sarà possibile acquistare prodotti rigorosamente scontati.

I saldi 2013 devono essere visti come un’occasione nuova per poter incrementare l’economia italiana. Visti gli aumenti del 2013 diventa ancor più importante per le famiglie italiane poter contare su qualche acquisto a basso costo, anche se negli ultimi anni il trend risulta essere piuttosto negativo.

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Allarme consumi 2012

 

Il calo dei consumi 2012 continua senza sosta. Gli italiani ormai non spendono più e questo può essere un grosso problema per l’economia del nostro Paese. Se non si compra inevitabilmente non ci si riesce a risollevare da questo periodo buio. Un allarme consumi 2012 che ha fatto scattare la Confcommercio, in questo 2012 c’è stato un -3% sui consumi che fa pensare al peggio.

E’ soprattutto il carrello della spesa ad essere praticamente vuoto, sempre più italiani si affidano ai discount con prodotti di bassa qualità, ma sorpattutto con prezzi a dir poco ridotti. Ogni giorno c’è la caccia all’offerta migliore, addirittura in cucina si cerca di inventarsi qualsiasi cosa per non buttare gli avanzi e riciclare un pranzo o una cena.

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Calo dei consumi 2012

 

Situazione alquanto tragica per l’economia italiana che si ritrova ad affrontare un calo dei consumi che ha raggiunto ormai dei minimi storici. Un 2012 da bollino nero per l’economia del nostro Paese, non si riesce più a produrre causa soprattutto il calo consumi, sempre più italiani spendono meno e si affidano solo ai beni primari, necessari insomma per poter sopravvivere.

Un calo però avvertito anche nel settore alimentare, ora c’è la voglia degli italiani di poter spendere il minimo indispensabile senza concedersi più qualche strappo alla regola. Un calo dei consumi 2012 che non è stato registrato nemmeno nel dopoguerra, bisogna insomma ritornare indietro negli anni Trenta per poter assistere a dati così negativi riguardanti il mondo dell’economia e dei consumi italiani.

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Farmacie a rischio chiusura

Nella manovra economica 2011-2012 è stato incluso un taglio ai margini distributivi della farmacia pari al 3,65%, una misura che secondo la Federfarma Lazio rischia di far chiudere il 25% delle farmacie private italiane, con importanti conseguenze non solo per i titolari delle attività commerciali ma anche per gli stessi cittadini.

Se la misura contenuta nella manovra dovesse essere approvata, infatti, a farne le spese sarebbero soprattutto le persone anziane e coloro che soffrono di patologie croniche, visto che la chiusura di numerose farmacie avrebbe come conseguenza una difficile reperibilità dei farmaci a causa della notevole distanza che potrebbe venire ad esserci tra una farmacia e l’altra.

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Credito Valtellinese andamento secondo trimestre 2010

L’amministratore delegato di Credito Valtellinese, Miro Fiordi, ha rivelato che nel corso del secondo trimestre si stanno registrando risultati in linea con quelli del primo trimestre, chiuso con un utile netto di 20,4 milioni di euro, in calo del 12,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Fiordi ha tenuto a sottolineare che nel periodo in esame non c’è stato un ulteriore peggioramento delle sofferenze e che lo scorso 19 maggio la società ha esercitato l’opzione di acquisto del 15% della Banca della Ciociaria verso un corrispettivo di 17 milioni di euro, acquisendo così il 53% del capitale e aprendo la strada a diverse collaborazioni tra Creval e alcuni soci privati dell’istituto bancario laziale.

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INPS messa in ginocchio

In molti sapevamo già che l’INPS, l’istituto che si occupa di previdenza sociale, era stato messo alle strette, visto la situazione pensionistica precaria dei pensionati, e c’era voluta una riforma per risanare i conti.

Il problema dell’INPS era semplice, ci sono troppi pensionati rispetto ai lavoratori, questa situazione è avvenuta siccome la durata della vita media è aumentata di parecchio, la riforma a fatto aumentare l’eta pensionabile, facendo portare a livelli ottimali per ogni pensionato esiste un lavoratore che gli paga la previdenza.

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