L’operazione di fissaggio della cupola di contenimento presenta una serie infinita di incognite perché bisogna avvalersi di robot subacquei comandati dalla superficie.
British Petroleum
La macchia di petrolio raggiunge le isole Chandeleur
Si tratta di un mega “coperchio”, struttura in acciaio e cemento, alto 12 metri e pesante 100 tonnellate, da posizionare sulla falla più grande, a 1500 metri di profondità, nelle acque del Golfo del Messico.
Marea nera in USA
Già in passato, con i disastri ecologici provocati dalla petroliera Exxon Valdez e la petroliera Erika, i dissolventi chimici erano stati al centro di polemiche, non riuscendo ancora oggi a fare un bilancio dei benefici o dei danni ambientali.
Centinaia di migliaia di litri del disperdente che avrebbero il compito di sciogliere, evaporare e disperdere parte del petrolio prima che raggiunga, dopo aver già sottratto la luce agli organismi marini, le coste americane i fondali e il delta del Mississippi.
USA, marea nera sulle coste e le perdite aumentano
Mercoledì 28 aprile, come riferito in un rapporto riservato della Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (NOAA), sarebbero state scoperte due nuove falle nella colonna montante danneggiata della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, distante 70 km dalle coste della Louisiana, e affondata il 22 aprile in seguito ad una esplosione.
Nel caso in cui la colonna montante si danneggiasse ulteriormente le perdite di petrolio potrebbero diventare incontrollabili e liberare un volume di greggio superiore ad ogni aspettativa.
Crolla piattaforma British Petroleum
Si teme un disastro ambientale senza precedenti per le spiagge e la regione paludosa della Louisiana: la piattaforma conteneva circa 2,6 milioni di litri di petrolio e le fuoriuscite giornaliere ammontano a circa 1.000 barili di greggio, con l’aggravante che le operazioni per tentare di bloccare le perdite sono state interrotte dalle pessime condizioni metereologiche.