E’ nato a Piacenza, l’11 luglio del 1934 lo stilista italiano che, più di altri, porta alto il nome del Made in Italy nel mondo. Giorgio Armani, o meglio Re Giorgio come in molti lo chiamano, ha iniziato la sua carriera come stilista ‘free-lance’ dopo aver abbandonato la facoltà di medicina per potersi dedicare interamente alla passione che più ardeva nel suo animo. Dopo alcune collaborazioni con diverse aziende e con Nino Cerruti, Giorgio Armani decide di convogliare le sue energie nel proprio marchio. Corre l’anno 1975 quando nasce la Giorgio Armani S.p.A. e viene lanciata la prima linea di ‘prêt-à -porter’ maschile e femminile. Abile imprenditore, personalmente coinvolto in tutte le scelte strategiche del gruppo e sovrintendente agli aspetti creativi e di design, Armani si espande oltreoceano e nel 1979 fonda la Giorgio Armani Corporation negli Stati Uniti.Sono gli anni in cui nascono le nuove linee: Le Collezioni, Mani, Armani Junior, Giorgio Armani accessori, underwear e swimwear. Le linee Emporio Armani e Armani Jeans vengono lanciate nei primi anni Ottanta.
L’espansione prosegue ed investe anche il Giappone con l’apertura di Giorgio Armani Japan, che nasce per mezzo di una joint venture con Itochu Corporation e Seibu Department Store. Dopo aver rivoluzionato il mondo della moda con la sua giacca destrutturata, negli ultimi trent’anni Re Giorgio ha creato linee come la A/X Armani Exchange e Armani Casa, con la quale ha aperto sette nuovi negozi a Milano, Istambul, Zurigo, Hong Kong, Mosca, Marbella e Riyad.
Oggi il Gruppo Armani è uno dei principali gruppi di moda e beni di lusso a livello mondiale, forte di 4.800 dipendenti e 13 fabbriche. Progetta, produce, distribuisce e commercializza prodotti di moda e lifestyle, tra cui abbigliamento, accessori, occhiali, orologi, gioielli, fragranze e cosmetici, oltre a una gamma di articoli per la casa. Nel corso della propria carriera Armani ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, tra questi il titolo di Gran Cavaliere della Repubblica, quello di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, l’Award for Best International Designer da parte del CFDA. Gli è stato riconosciuto inoltre il Dottorato ad Honorem del Royal College of Art di Londra.
Nel 1982, la consacrazione definitiva, quella attribuita dalla classica copertina del settimanale Time, forse il magazine più prestigioso al mondo. Fino a quel momento, fra gli stilisti, solo Cristian Dior aveva ottenuto un tale onore, ed erano passati quarant’anni!
Diventato ormai un simbolo di eleganza e di misura, numerose sono le star del cinema, della musica o della arti che si vestono da lui. Paul Schrader’s ha immortalato il suo stile nel film “American Gigolo” (del 1980), esemplificandone le caratteristiche attraverso una combinazione di forza e di sensualità nella famosa scena in cui il sex symbol Richard Gere prova, muovendosi flessuoso al ritmo della musica, giacche e camicie con una serie di stravaganti magliette o cravatte assemblandole in una miracolosa perfezione. Sempre per rimanere nell’ambito dello spettacolo, Armani ha anche creato costumi per il teatro, per l’opera o per il balletto.
Per le Olimpiadi di Torino 2006, Carla Bruni e 26 atleti hanno indossato gli abiti del grande stilista. Un amore, quello tra Giorgio Armani e i giochi olimpici, fiorito parecchi anni fa. Tra i
campioni che hanno indossato abiti o Pellicce di Armani si ricordano Apolo Anton Ono, Johnny Mosley, Ian Thorpe, Carl Lewis e Alberto Tomba.’Sono grato agli organizzatori di questo evento per aver pensato a me per rappresentare l’Italia. Parlare di bello e passione per l’Italia credo sia fondamentale. L’Italia è fatta di passionalità e lo sport come la musica accomuna la gente. Legarsi allo sport vuol dire legarsi alla gente e io faccio un lavoro destinato alle persone’.
In una recente intervista, interrogato su cosa fosse lo stile, Armani ha risposto: E’ una questione di eleganza, non solo di estetica. Lo stile è avere coraggio delle proprie scelte, e anche il coraggio di dire di no. E’ trovare la novità e l’invenzione senza ricorrere alla stravaganza. E’ gusto e cultura”.
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