La chiesa, consacrata il 2 luglio 1007, fu sottoposta ad un’operazione di restauro dei suoi affreschi da parte dell’autorevolissimo Ariberto D’Intimiano, divenuto in seguito arcivescovo di Milano (ed all’epoca custode della basilica).
A partire dal XII secolo, il borgo canturino conobbe un intenso periodo di sviluppo, a discapito però del complesso di Galliano, per cui la chiesa venne trasformata dapprima in magazzino e poi in casa colonica, fino all’acquisto da parte di privati ed alla sua sconsacrazione, nel 1801; ciononostante si continuò comunque ad osservare il culto per la Madonna Del Latte, rappresentata da un’immagine che affrescava la cripta.