Continuano in Corsica le ricerche di Alessia e Livia, le due gemelle scomparse dal 30 gennaio col padre, Matthias Scheep, che poi si è suicidato il 3 febbraio a Cerignola. Risale proprio al 3 febbraio la lettera che l’uomo ha inviato alla moglie, Irina Lucidi, scrivendole di avere “ucciso” le bambine e preannunciandole l’intenzione di suicidarsi.
Le gemelle sarebbero entrate in un bar di Cerignola (Foggia) insieme al padre. A raccontare quei minuti, che precedono il suicidio di Matthias Schepp, è la titolare del bar “Fiore” a “NewsMediaset”. “Sono sicura di aver visto le bambine entrare nel mio bar con il padre – dice la donna -. L’uomo è entrato nel bar, ha chiamato la bimba Livia. Con l’accento straniero ha chiesto “toilette, toilette”. La bambina è andata in bagno, mentre il papà la aspettava insieme alla sorellina”.
I killer lo hanno aspettato nel suo terreno ad Ortì, poi gli hanno esploso contro diversi colpi di pistola, colpendolo alle spalle e ad un polpaccio. Tiberio Bentivoglio, titolare di un grande negozio di sanitaria e articoli per l’infanzia nel quartiere Condera, si trova ricoverato nel reparto di Ortopedia degli Ospedali Riuniti, dove i sanitari lo stanno operando.
Per la strage di via D’Amelio “ci sono persone condannate all’ergastolo che sono innocenti, lo so per esperienza diretta non per sentito dire, io ho partecipato. Io non posso restituire la vita a quei morti ma sono qui per la vita di queste persone”. Lo ha affermato il boss Gaspare Spatuzza nell’aula bunker di Firenze nel processo a Francesco Tagliavia per le stragi del ‘93.
Sono stati iscritti sul registro degli indagati dalla procura di Roma per il reato di “Abbandono di minori” Liliana e Mirko Mircea, genitori dei quattro bambini rom morti domenica sera a causa di un incendio divampato nella baracca in cui vivevano sulla via Appia Nuova.
Dodici arresti e circa 90 kg di cocaina sequestrati per un valore di 30 milioni di euro. È questo il risultato dell’operazione “Madera” della Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della capitale, che hanno sequestrato alla banda beni mobili e immobili per quattro milioni di euro.
L’arma del delitto non è stata ancora trovata né è stata ancora fissata l’autopsia della ragazza marocchina, Fatima Mostayd, 19 anni, uccisa con 16 coltellate al torace ieri pomeriggio nella sua abitazione a Dronero, in provincia di Cuneo.
Irina Lucidi, la madre delle due gemelle Alessia e Livia, di 6 anni, scomparse il 30 gennaio dalla loro casa di Saint Sulpice col padre (che poi si è tolto la vita a Cerignola (Foggia) il 3 febbraio scorso), ha ricevuto via posta i soldi prelevati dall’ex marito, circa 8000 euro ritirati dall’uomo a Marsiglia nei giorni scorsi.
Aveva acquistato il biglietto due giorni fa per ammirare da vicino la Madonnina ed è proprio da lì che ha forse deciso di lanciarsi: un giovane, non ancora identificato, è morto, stamattina, precipitando dal duomo di Milano. Con sé non aveva documenti, ma solo il biglietto.
Una ragazza di 20 anni è stata uccisa a coltellate nel suo appartamento. La giovane, di origine marocchina, viveva con il fratello di 16 anni in un’abitazione a Dronero, in provincia di Cuneo. È stato proprio il fratello a trovarla questo pomeriggio nella sua camera, riversa sul pavimento, in una pozza di sangue.
Era al telefono con il suo spacciatore, prima di chiamare il 112 per chiedere aiuto. Elisa Benedetti – la studentessa 25enne di Città di Castello trovata morta lunedì scorso nelle campagne della periferia di Perugia – alle 00.19 della notte tra sabato e domenica era al telefono con Ahmed Aouini, conosciuto nell’ambiente come “Marco”.
È caccia alle foto: sono spariti un hard disk e l’intero archivio fotografico dall’ufficio personale di Fabrizio Corona a Milano. Il furto è avvenuto la scorsa notte. “La scorsa notte – ha detto Coronaall’Adnkronos – dal mio ufficio personale sono stati rubati l’hard disk e tutto il mio archivio fotografico. Non è stato rubato nient’altro, neanche i soldi”.
È morta dopo essersi impiccata nel bagno della scuola. La ragazza, 17 anni, frequentava il quarto anno dell’istituto professionale “Marco Polo” di via Edmondo Riva a Monterotondo, in provincia di Roma. A trovare la studentessa impiccata sono state alcune compagne di classe e la bidella.
Un ragazzo di 15 anni ha ucciso il padre colpendolo con numerose coltellate. È accaduto ieri sera. La vittima aveva 51 anni. Il giovane, secondo gli investigatori, è entrato in casa – che si trova in contrada Bragò di Nicotera Marina – incappucciato e armato di coltello e di una pistola giocattolo e ha simulato una rapina, insieme ad un coetaneo. Quindi ha aggredito il padre, che stava guardando la televisione, accoltellandolo, davanti alla madre e agli altri tre fratelli, tra i quali due bambini di 10 e 4 anni. Poi è fuggito.
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