Aurora, icona del design e dell’Italian style dal 1919

Aurora, storica azienda italiana produttrice di strumenti di scrittura e raffinata pelletteria, viene fondata a Torino nel 1919. Nota come manifattura di pregio, Aurora è stata capace di adeguarsi costantemente ai gusti di ogni epoca, guidando l’evoluzione degli strumenti dello scrivere con una sapiente miscela di artigianalità  e tecnologia. Il risultato è la produzione di esemplari dalle caratteristiche uniche.

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Valentino moda

Tra gli stilisti più conosciuti al mondo spicca Valentino. Erano gli anni ’60 quando il grande stilista comincia a farsi conoscere nella Roma bene proprio quando la capitale era popolata dalle grandi star americane per la realizzazione dei grandi film che hanno fatto storia. Valentino col tempo è diventato oltre a un grande stilista anche un meraviglioso imprenditore riuscendo a portare il marchio made in Italy in tutto il mondo attraverso le sue creazioni che col tempo sono diventate sinonimo di moda, stile, eleganza e bellezza.

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Vetri di Murano

 Vicino a Venezia, una delle città  più famose e più belle del mondo per la sua unicità  e la sua eleganza, sorge una piccola isola a nord-est meglio nota come Murano. Come Venezia, Murano è una piccola cittadina abitata da qualche migliaio di persone composta da sette isole messe in comunicazione tra di loro attraverso i classici ponti veneziani.

Oltre ai suoi monumenti e cenni storici che non staremo ad elencare in questo articolo, Murano è famosa per i suoi vetri e per le sue vetrerie conosciuti e apprezzati in tutto il mondo da ormai tantissimi secoli. La storia dietro ai vetri di Murano parte circa mille anni fa dopo aver appreso le tecniche per la lavorazione del vetro da egizi, siriani e i fenici e grazie allo sbocco sul mare e alla nomina di Venezia a repubblica marinara che consentirono anche a Murano di espandersi facendo conoscere al mondo le proprie lavorazioni artigiane.

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Presepe Napoletano

 Col Natale arriva anche la vera stagione degli acquisti per i regali che spesso si riducono a doni di dubbio gusto. A dar forza al Santo Natale in Italia c’è una usanza che purtroppo in troppi stanno dimenticando: il presepe o presepio che dir si voglia. Le origini del presepe sono millenarie e spesso la nostra pigrizia ci porta a fare solamente l’albero di Natale che è considerato un simbolo molto più laico. Il presepe è una usanza prettamente cristiana e prettamente italiana che a mio avviso sarebbe un peccato metterla in secondo piano. Che piaccia o non piaccia, il presepe fa parte della nostra storia e della nostra cultura ed è giusto ricordarlo.

La vera culla del presepe è Napoli che ogni anno sforna attraverso i propri artigiani statuette sempre più all’avanguardia sia dal punto di vista dei materiali usati sia dal punto di vista delle figure utilizzate.

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Suv Ferrari

Progettati per il mercato canadese e americano, i SUV erano inizialmente indispensabili per fronteggiare le difficili condizioni del terreno oltreoceano, non solo, ma il progetto parte molto prima, ovvero in periodo di guerra quando serviva una macchina che potesse adattarsi ad ogni tipo di terreno mantenendo lo scatto e la dinamica di un’auto.

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Fiat 500 2.0 – auto dell’anno

Chi l’avrebbe mai detto? Proprio così, dopo il grande rilancio della FIAT ampiamente discusso sia qui che qui, la Fiat incassa oggi un’altro grande successo. Non solo la nuova Fiat 500 diventa uno status simbol anche per i nuovi giovani, ma è riuscita a diventare auto dell’anno 2008 promossa da una giuria di 58 giornalisti stranieri.

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Pinocchio – un mito made in Italy

 La Divina Commedia di Dante Alighieri e il Decamerone di Giovanni Boccaccio sono due dei capolavori della letteratura italiana inseriti nella lista dei 100 migliori libri di tutti i tempi compilata per iniziativa dell’Istituto Nobel a Oslo.
Una lista che ha guardato anche al passato, e sono contemplati i nomi dei classici latini, come le Metamorfosi di Ovidio e l’Eneide di Virgilio. Per l’Ottocento, segnalata un’opera di Giacomo Leopardi, i Canti. Il Novecento è rappresentato da La coscienza di Zeno di Svevo e da La storia di Elsa Morante.
Sono solo alcuni dei capolavori della letteratura italiana menzionati nella lista dei 100 migliori libri di tutti i tempi. Quando si tratta di cultura e arte, noi italiani ne usciamo sempre bene: siamo a detta di tutti uno tra i paesi più prolifici.

Nell’elenco dei 100 migliori libri non è stato però inserito il libro più conosciuto al mondo.
Dopo la Bibbia ed il Corano, il libro più tradotto, più stampato, più adattato e più letto dell’intero pianeta è “Le avventure di Pinocchio”.
Infinita la lista di riduzioni teatrali, cinematografiche, ballettistiche e musicali. E sembra che, col tempo, questa febbre pinocchiesca oltre a non abbassarsi, negli ultimi tempi comporti anche un’epidemia. In Europa, soltanto l’anno scorso, sono state fatte almeno 50 riduzioni tra teatro, danza e musical.

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Vespa Piaggio

 “Sembra una vespa!”. Così esclama Enrico Piaggio” proprietario della storica azienda fondata a Genova nel 1884 al momento di testare il suo gioiello, esempio di grande immaginazione e risposta a un bisogno reale.
La Vespa nasce infatti nel secondo dopoguerra, in un’Italia distrutta dai bombardamenti e con le vie di comunicazione impraticabili, che scoraggiano lo sviluppo immediato del mercato automobilistico.

Primario diviene quindi il bisogno di mobilità , a cui Piaggio risponde con un veicolo semplice, robusto e al tempo stesso elegante e fortemente connotato stilisticamente, che può essere guidato facilmente anche dalle donne. Il progettista è Corradino D’Ascanio, ingegnere aeronautico che realizzò anche i primo elicottero moderno..

Dal primo modello, messo in commercio nel 1946 in 15 esemplari, ne è stata fatta di strada, tutta documentata al Museo Piaggio di Pontedera. Qui, dopo un glorioso tour mondiale, che ha toccato tappe come il Guggenheim di New York e il Pompidou a Parigi, è tornata a casa la Vespa più preziosa al mondo, quella che Salvador Dalì decorò nel 1962.
Attraverso la valorizzazione della Vespa l’arte e la cultura con quel gusto riconosciuto nel mondo come “Italian Style” che tanto ha caratterizzato gli anni di Felliniana memoria, quando Anita Ekberg rimase stregata da quell’atmosfera definita come Dolce Vita italiana. Anche ieri come oggi la Vespa è protagonista di uno stile di vita, uno stile che oggi è diventato mito.

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Giorgio Armani uomo del Made in Italy

 Una vita costellata di successi. Dal lontano 1975, anno della fondazione della Giorgio Armani S.p.A., sino al 2006 il Gruppo Armani ha esportato con fierezza il Made in Italy nel mondo.
E’ nato a Piacenza, l’11 luglio del 1934 lo stilista italiano che, più di altri, porta alto il nome del Made in Italy nel mondo. Giorgio Armani, o meglio Re Giorgio come in molti lo chiamano, ha iniziato la sua carriera come stilista ‘free-lance’ dopo aver abbandonato la facoltà di medicina per potersi dedicare interamente alla passione che più ardeva nel suo animo. Dopo alcune collaborazioni con diverse aziende e con Nino Cerruti, Giorgio Armani decide di convogliare le sue energie nel proprio marchio. Corre l’anno 1975 quando nasce la Giorgio Armani S.p.A. e viene lanciata la prima linea di ‘prêt-à -porter’ maschile e femminile. Abile imprenditore, personalmente coinvolto in tutte le scelte strategiche del gruppo e sovrintendente agli aspetti creativi e di design, Armani si espande oltreoceano e nel 1979 fonda la Giorgio Armani Corporation negli Stati Uniti.Sono gli anni in cui nascono le nuove linee: Le Collezioni, Mani, Armani Junior, Giorgio Armani accessori, underwear e swimwear. Le linee Emporio Armani e Armani Jeans vengono lanciate nei primi anni Ottanta.

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Una leggenda di nome Ferrari

Cavallino rampante nero su sfondo giallo e carrozzeria Rosso Corsa: come non pensare ad una fiammante Ferrari sfrecciarci davanti?

Enzo Ferrari era un uomo con la passione per le corse automobilistiche nel sangue e si direbbe che è stato proprio questo il segreto del suo successo: nasce nel 1898 a Modena e l’ingresso nel mondo dei motori avviene nel 1923, al momento dell’assunzione presso una piccola casa automobilistica per la quale compieva test di guida. Dopo poco tempo aveva iniziato a partecipare alle prime corse in veste di pilota, abiti nei quali nel 1924 vinceva

la Coppa Acerbo. Le salite sul podio non furono molte, ma i rapporti nati durante questi incontri sportivi saranno fondamentali per il suo futuro; è proprio in una di queste occasioni infatti che conosce il padre dell’eroico combattente italiano della prima guerra mondiale Francesco Baracca, dal quale erediterà lo stemma del cavallino rampante.A 5 anni dalla famosa vittoria, nel 1929, fonda

la Scuderia Ferrari, la quale si occupa di sponsorizzare i piloti e costruire auto da corsa con pezzi dell’Alfa Romeo, casa automobilistica già rinomata. Il team di piloti, anche amatoriali e part-time, messo insieme da Enzo Ferrari è composto da 22 membri che comprendono anche nomi come Tazio Nuvolari e Giusseppe Campari.

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