Intanto, all’indomani del bombardamento della Nato contro i soldati di Gheddafi e mentre l’Alleanza atlantica si prepara a insediare un proprio rappresentante a Bengasi (collegio elettorale degli insorti), il porto libico di Misurata è tornato sotto il controllo dei ribelli libici. Tuttavia la città rimane circondata: l’unica via per i rifornimenti resta quella marittima. Ieri le forze del regime di Muammar Gheddafi avevano lanciato razzi modello Grad sul porto dove numerosi rifugiati africani erano in attesa di imbarcarsi.
Inoltre, come riferisce l’agenzia Tmnews citando fonti del New York Times, dodici ribelli sono rimasti uccisi ieri per errore, e cinque sono stati feriti, nel corso di raid aerei compiuti dalle forze internazionali nell’area di Qasr Ahmed, ovvero quella che i ribelli stavano utilizzando da martedì come postazione. E ancora: a sudovest di Tripoli, migliaia di ribelli che difendono la città di Zenten – dopo oltre 24 ore di combattimenti – hanno respinto l’offensiva delle truppe di Gheddafi.
Intanto il governo degli Stati Uniti stima in circa 30mila le vittime civili della guerra in Libia, da quando Muammar Gheddafi ha iniziato la campagna militare contro i ribelli.
Serena Marotta
(28 aprile 2011)
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