Ormai i residenti, da anni, convivono con questa fogna a cielo aperto a due passi dalle loro case. Tre i palazzi che si affacciano sul canale, nel tratto finale di via Chinnici all’incrocio con via Nave, per un totale di 519 famiglie. Si tratta solo di una parte delle numerose abitazioni della strada.
“L’ultima bonifica è stata fatta sei anni fa” – dice Massimo Cumella, un abitante. “Siamo costretti a tenere le finestre chiuse”, aggiunge Carlo Sampino, residente da 25 anni in via Chinnici. Nel frattempo, Michele D’Amico e Giuseppe Casesi, anche loro residenti, mostrano l’ultima delle segnalazioni inviate al Comune, il 6 luglio 2010. Da allora non è cambiato nulla. Di conseguenza “non possiamo lasciare i nostri figli liberi di giocare al parco giochi. Siamo costretti a tenerli a casa – spiegano – a causa della sporcizia e del cattivo odore che proviene dal canale, che – oltre ad essere una sorta di canale-collettore che convoglia le acque bianche, è utilizzato come scarico di acque nere”.
“Oggi il canale – al culmine del degrado igienico-sanitario, dovuto all’enorme quantità di detriti e spazzatura che si accumulano – rappresenta un vero e proprio pericolo per i cittadini”, afferma Fausto Torta, coordinatore cittadino di IdV di Palermo. E aggiunge: “Per tale ragione abbiamo deciso di supportare, attraverso il sit-in, l’azione di sensibilizzazione sull’argomento – continua Torta – da tempo intrapresa dal circolo IdV “Sandro Pertini”. Il problema tocca tutta la cittadinanza e non solo chi abita nei pressi del canale. Il canale di Boccadifalco – spiega Torta – è un’opera pubblica mirata al drenaggio delle acque alluvionali realizzata nel 1932 a seguito di un violento nubifragio, che per tre giorni, nel febbraio del 1931, flagellò Palermo causando inondazioni ed allagamenti. E non solo. Il nubifragio – a parte gli ingenti danni materiali – causò parecchie vittime”.
Intanto, il cosiddetto “canale del maltempo” “si trasforma in estate in un nauseabondo veicolo di miasmi ad uso e consumo degli abitanti della zona. A queste inadempienze che mettono a repentaglio la salute dei cittadini – aggiunge Fausto Torta – intendiamo rispondere con azioni concrete. È nostra intenzione, infatti, appellarci al Prefetto, affinché verifichi le reali condizioni di pericolo per la salute e, al contempo, in aula Consiliare il Gruppo di Italia dei Valori presenterà un’interrogazione, che faccia chiarezza sulle cause reali che determinano il disinteresse dell’Amministrazione comunale sulla vicenda”.
Serena Marotta
(2 aprile 2011)