Al via stamattina gli esami balistici dei carabinieri del Ris di Messina sul motopeschereccio “Ariete“. La Procura di Agrigento, guidata da Renato Di Natale, che sta indagando per i reati di tentato omicidio plurimo aggravato e danneggiamento di navi, ha disposto il sequestro dell’imbarcazione per effettuare gli accertamenti sul peschereccio che, domenica scorsa, è stato mitragliato da una motovedetta libica. Nei prossimi giorni, invece, la Procura sentirà i sei militari della Guardia di Finanza, che si trovavano a bordo della motovedetta libica con funzioni di osservazione ed assistenza tecnica.
Dai primi accertamenti effettuati dagli uomini del Ris sembra che i libici abbiano sparato “una trentina di colpi ad altezza d’uomo”. Stamattina, i pm hanno ascoltato il comandante del peschereccio di Mazara del Vallo, Gaspare Marrone, il quale ha ribadito che il peschereccio si trovava “in acque internazionali e che l’equipaggio non stava pescando”. L’assalto, secondo quanto riferito, sarebbe avvenuto a circa 30 miglia dalle coste libiche, all’interno del Golfo della Sirte. Una zona che Gheddafi continua a considerare di propria competenza.
Intanto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, in merito all’episodio del motopeschereccio colpito dai libici, oltre a ribadire che è in corso l’indagine del ministero dell’Interno e quella penale, ha anche spiegato che “non c’è nessun accordo che prevede l’uso di armi contro navi pacifiche”. Vito ha aggiunto che “il governo approfondirà i necessari correttivi alle intese tecniche sul pattugliamento congiunto”.
Serena Marotta
Dai primi accertamenti effettuati dagli uomini del Ris sembra che i libici abbiano sparato “una trentina di colpi ad altezza d’uomo”. Stamattina, i pm hanno ascoltato il comandante del peschereccio di Mazara del Vallo, Gaspare Marrone, il quale ha ribadito che il peschereccio si trovava “in acque internazionali e che l’equipaggio non stava pescando”. L’assalto, secondo quanto riferito, sarebbe avvenuto a circa 30 miglia dalle coste libiche, all’interno del Golfo della Sirte. Una zona che Gheddafi continua a considerare di propria competenza.
Intanto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, in merito all’episodio del motopeschereccio colpito dai libici, oltre a ribadire che è in corso l’indagine del ministero dell’Interno e quella penale, ha anche spiegato che “non c’è nessun accordo che prevede l’uso di armi contro navi pacifiche”. Vito ha aggiunto che “il governo approfondirà i necessari correttivi alle intese tecniche sul pattugliamento congiunto”.
Serena Marotta