Nemmeno nei peggiori incubi di qualsiasi tifoso italiano tale disfatta si sarebbe potuta materializzare alla vigilia di questo Campionato del Mondo, soprattutto in virtù del valore assai modesto degli avversari che erano stati sorteggiati nel nostro girone.
Due pareggi ed una sconfitta, 5 gol subiti in modo grottesco e dilettantistico, una disarmante incapacità di costruzione di gioco, l’avvilente inoffensività degli attaccanti, la totale mancanza di gioco, di concentrazione, di atteggiamento vincente, giocatori ipnotizzati in un immobilismo inconcludente, assenza completa di ogni minimo agonismo, scelte tecniche e tattiche incomprensibili, totale deficienza di forma fisica e motivazionale, segnano un bilancio catastrofico che fa piombare tutto il calcio italiano in una delle fasi peggiori della propria storia calcistica.
Del resto, la nostra squadra più rappresentativa a livello di club è stata l’Inter, nelle cui file, di giocatori italiani non se ne trova uno nemmeno con il lanternino. Marcello Lippi lascia il suo incarico a Cesare Prandelli, ex tecnico della Fiorentina, che dovrà al più presto cercare di reinventarsi un gruppo di giocatori per affrontare le qualificazioni per gli Europei del 2012.
Finito il ciclo dei campioni del 2006, il nuovo commissario tecnico dovrà affrontare l’arduo compito di trovare, nel campionato di calcio, nuovi talenti e giovani motivati in grado di ricostruire a livello internazionale un’immagine del calcio italiano che dalle stelle del 2006 è precipitato nelle peggiori stalle sudafricane del 2010.
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