Se la misura contenuta nella manovra dovesse essere approvata, infatti, a farne le spese sarebbero soprattutto le persone anziane e coloro che soffrono di patologie croniche, visto che la chiusura di numerose farmacie avrebbe come conseguenza una difficile reperibilità dei farmaci a causa della notevole distanza che potrebbe venire ad esserci tra una farmacia e l’altra.
A questo bisogna poi aggiungere anche un ulteriore danno, la chiusura di un gran numero di farmacie, infatti, provocherebbe inevitabilmente un ulteriore incremento della disoccupazione.
Ma a protestare non è solo la Federfarma Lazio ma anche Assogenerici, che riunisce le case produttive di farmaci generici e che contesta al governo la decisione di ridurre il costo di questi farmaci anziché promuoverne e diffonderne l’utilizzo.
Dello stesso parere anche Franco Caprino, presidente di Federfarma, secondo il quale sono stati adottati due pesi e due misure visto che l’estensione della riduzione avrebbe avuto come conseguenza risparmi per i cittadini e avrebbe risposto anche a un criterio di equità, dal momento che la riduzione del prezzo al pubblico di questi farmaci avrebbe fatto si che la misura di contenimento fosse a carico di tutti gli operatori della filiera.
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