La ricerca è stata realizzata mediante questionari anonimi in cui 1 studente su 3 ha dichiarato di fumare e 1 su 5 di essere un fumatore abituale.
Dalla ricerca, inoltre, è emerso che il 50% degli intervistati ha uno o entrambi i genitori che fumano, che tra di loro la più alta percentuale è costituita dalle ragazze e che il numero dei fumatori è superiore negli istituti tecnici professionali e inferiore nei licei. I ragazzi intervistati hanno un’età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Enrico Finzi, presidente dall’Istituto AstraRicerche, ha spiegato che la ricerca nasce con l’obiettivo di riuscire ad individuare i motivi che spingono un ragazzo a fumare, tenendo in considerazione la situazione familiare, economica e culturale di ogni studente. Uno dei dati più importanti emerso dalla ricerca, ha spiegato Finzi, è quello che parla di un’elevata percentuale dei ragazzi fumatori, circa il 50%, che desiderano smettere di fumare e che riconoscono di trovarsi in una situazione di dipendenza.
Per questo motivo, dunque, dovrebbero essere decisamente più numerose le campagne anti-fumo, visto che dalla stessa ricerca è emerso che ciascuno studente le reputa capaci di convincere a smettere di fumare.
Come dicevamo, dunque, a Milano spetta il primato di città con il più alto numero di baby fumatori, si parla infatti di 20 minorenni ogni 100 contro la media nazionale di 12 ogni 100. Le sigarette fumate sono in media 8 al giorno.