Dopo la bufera che ha rischiato di portare i due patron di EssilorLuxottica all’arbitraggio, ora è scoppiata la pace nella quotata, che rilancia le sue ambizioni con un’Opa per l’acquisizione del colosso GrandVision.
I due patron valutano la quotata olandese circa 7,1 miliardi di euro, e si preparano all’assalto. Il colosso con sede ad Amsterdam ha sotto di sé ben 34 marchi, formando così una catena nel campo degli occhiali e delle lenti presente in oltre 40 paesi, in Asia, America Latina, Europa e Medio Oriente.
Il fatturato è stimato in circa 3,7 miliardi di euro, con un profitto netto di 237 milioni nello scorso bilancio. Si tratta di un’azienda con 37mila dipendenti ed ha una capitalizzazione di mercato di 4,8 miliardi di euro.
Chiudendo l’operazione, EssilorLuxottica avrebbe un parco negozi superiore alle 7 mila unità, e anche i marchi Brilleland e For Eyes, che si aggiungeranno così ai brand LensCrafters e Pearle Vision già nel mirino della quotata italo-francese, che si aspetta di acquisirli nel prossimo anno.
Le azioni della GrandVision sono balzate oggi del 5,44%, a 26,74 euro, grazie all’interessamento del colosso italo-francese.
Le cifre dell’operazione
Per l’Opa su GrandVisione, EssilorLuxottica offrirà 28 euro ad azione, per arrivare al 77% di quota capitale detenuto dal fondo d’investimento HAL che equivale al 77%, holding della famiglia Van der Vorm. Una volta rilevata la quota dei Van der Vorm, si lancerà l’Opa per arrivare al resto del capitale azionario.
La quotata italo-francese offre così il 33% in più sul valore azionario al 16 luglio, data in cui si è rotto il silenzio stampa sull’operazione, con le prime voci di corridoio.
Ora il tutto è stato ufficializzato nella conferenza di EssilorLuxottica per presentare i risultati di bilancio, con un ulteriore ritocco dell’offerta a 28,42 euro nel caso non si riuscisse a concludere l’accordo entro un anno.
È stato un anno difficile dal punto di vista manageriale per EssilorLuxottica, con le forti polemiche tra i due patron, che però non hanno intaccato gli affari, con un +6,8% nell’utile netto adjusted (ora a 1,099 miliardi).
I ricavi sono cresciuti del 7,3%, arrivando a 8.776 milioni di euro, e il fatturato ha segnato il +5%.