“Abbiamo sempre operato con correttezza e le sanzioni sono ingiuste”, era stata chiara la Banca Popolare di Bari in merito alle sanzioni deliberate nei suoi confronti dalla Consob.
La dichiarazione dei giorni scorsi, trova conferma nella decisione della Corte d’Appello di Bari che ha disposto la sospensiva del provvedimento con il quale Consob, nei giorni scorsi, ha multato i vertici della Popolare di Bari e l’istituto stesso, in qualità di responsabile amministrativo, per un totale di 1,95 milioni di euro
Il Tribunale d’Appello ha così accolto, inaudita altra parte, l’impugnazione dell’istituto. Nelle prossime settimane il procedimento andrà avanti con la comparizione delle parti.
La Consob aveva riscontrato delle violazioni nei periodi tra il 2014-16 da parte dell’istituto creditizio pugliese e aveva deciso con due delibere approvate il 13 settembre di sanzionare la Banca Popolare di Bari e i suoi vertici.
I provvedimenti sono stati respinti dalla Popolare di Bari, che ritiene “non fondata nel merito” la decisione della Consob che riguarda “in massima parte aspetti procedurali già oggetto di precedenti, approfondite ispezioni, in particolare quella avvenuta nel 2013”.
Tra le dettagliate motivazioni della Popolare di Bari c’è anche la precisazione che “il fenomeno dei ‘finanziamenti baciati’ non esiste, come confermato – sottolinea la Popolare di Bari – dalle risultanze delle verifiche effettuate nell’ispezione della Banca d’Italia”.
“La decisione della Consob – precisa l’istituto creditizio – non tiene conto del fatto che, in occasione di tutte le operazioni straordinarie degli ultimi anni (a partire dall’aumento di capitale del 2012), le concrete modalità operative sono state in piena trasparenza continuamente condivise con l’Autorità, che ha avuto modo di conoscerne ogni aspetto di dettaglio, nel contesto di una continua e intensa interlocuzione, in particolare in occasione degli aumenti di capitale 2014 e 2015, funzionali al salvataggio del Gruppo Tercas”.