Quando parliamo di spesa o di investimento nella cultura da parte di una città, ci riferiamo anche alla gestione di musei e biblioteche. Una recente indagine sul territorio italiano mostra la Penisola spaccata in due con il nord che fa da traino a tutto lo Stivale.
Le città che spendono di più per biblioteche e musei sono i capoluoghi del centro nord. Per esempio s’investe tanto in queste strutture “culturali” a Trieste, Bologna, Firenze, Milano e Torino. Diverso è il discorso che accomuna le città sud, restie e concedere finanziamenti alla cultura. Tant’è che i musei e le biblioteche di Roma, Catania, Napoli, Palermo e Bari, ottengono il finanziamenti più bassi d’Italia.
Openpolis ha messo nero su bianco la quota di bilanci municipali che viene dedicata alle spese per la cultura. Si tratta di capire e valutare quanto ogni amministrazione locale investe per incentivare la vita culturale della città, nonché per garantire a tutti i cittadini l’accesso alla conoscenza. Investire in biblioteche e musei è senz’altro un primo passo, una delle cose da fare. Investire nel senso di acquistare nuovi testi, ma anche di ampliare gli orari di apertura e promuovere eventi all’interno degli spazi museali.
Tutte le attività elencate hanno un costo che va ad incidere sui bilanci comunali, i quali prevedono sempre la voce “biblioteche e musei”, facendo rientrare in questa voce le spese sostenute per i servizi bibliotecari e museali presenti sul territorio, tra cui anche il pagamento del personale, la manutenzione dei locali, l’acquisto di nuovi testi e oggetti.
La città che investe di più è Trieste con una spesa procapite di 61,34 euro. A seguire ci sono Bologna (€ 51,23), Firenze (€ 49,21), Milano (€ 42,41), Torino (€ 36,26), Verona (€ 35,26), Venezia (€ 34,22), Padova (€ 29,82) e Genova (€ 29,66). Nelle ultime cinque posizioni troviamo Roma (€ 23,39), Catania (€ 5,65), Napoli (€ 4,89), Palermo (€ 4,20) e Bari (€ 0,67).