Il Centro Italia nella notte ha tremato: ci sono morti e feriti e anche dei paesi parzialmente distrutti dal sisma. Il sindaco di Amatrice ha comunicato la difficoltà di raggiungere il paese specificando che ci sono cittadini sotto le macerie ed è per metà distrutto.
Non una ma più scosse, come spesso accade. La prima è stata registrata alle 3.36 del mattino, la seconda invece alle 4.33. Il bilancio dei morti, a tre ore dall’evento sismico, è ancora del tutto provvisorio. Il sisma, secondo quanto riportato dall’Ingv ha avuto una magnitudo del 6.0 e un epicentro a 4 chilometri di profondità. È stato registrato alle 3:36 e aveva come epicentro Accumoli in provincia di Rieti.
A questa prima scossa ne è seguita un’altra di magnitudo 3.9 vicino Perugia e poi anche altre due di magnitudo 3.9 e 3.8 sempre vicino Rieti. La seconda scossa forte è stata di magnitudo 5.4 e si è registrata intorno alle 4:33. Il suo epicentro questa volta è stato individuato a Norcia vicino Perugia e a Castelsantangelo sul Nera in provincia di Macerata. In questo ultimo caso l’ipocentro è stato individuato a 8,7 chilometri di profondità. Secondo quanto riportato dai sismografi, la scossa è stata avvertita distintamente anche a Roma e Bologna, benché in queste città non si registrino danni a cose e persone.
Per il momento appare drammatica la situazione di Amatrice dove il sindaco ha già lanciato il suo appello:
«Le strade di accesso al paese sono isolate, lancio un appello per liberare le strade. Metà paese non c’è più, abbiamo gente sotto le macerie. Abbiamo spazio per elicotteri di soccorso, ma la priorità è liberare le strade. Stiamo cercando con tutti i mezzi di portare i primi soccorsi, ma lavoriamo senza luce – ha spiegato Pirozzi a Rainews – ora abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi».