La norma, che sta già facendo tremare pescatori e buongustai, vieta la pesca con le draghe fino a 0,3 miglia dalle coste. Le telline sono raccolte proprio mediante l’utilizzo di questo attrezzo a 20 metri dal litorale, il cannolicchio viene pescato a circa 100 metri dalla costa e la vongola non allevata a pochi metri più a largo, distanze di gran lunga inferiori a quelle consentite.
Si tratta quindi di una norma che potrebbe arrecare un serio danno all’economia di regioni quali Lazio, Campania e Puglia, ma non solo. I più preoccupati per l’entrata in vigore delle nuove disposizioni europee sono infatti i pescatori liguri, il regolamento comunitario impone infatti delle reti decisamente più larghe per pescare i bianchetti. Il problema è che le maglie più larghe fanno si che il pesce, essendo piccolissimo, resti in mare e che quindi non possa più finire sulle nostre tavole.
I pescatori liguri sono già in stato d’allarme e sono pronti a fare di tutto per trovare un modo che consenta di aggirare le severe norme imposte dall’Unione europea, così come pure nel Lazio, regione che detiene una posizione di leadership nella pesca di telline. La richiesta, in quest’ultimo caso, è che venga posta in essere una deroga per il settore dei molluschi, per il quale la norma in questione sarebbe un vero e proprio colpo di grazia.
D’accordo con i pescatori anche gli chef, che non trovano affatto giusto dover sacrificare alcuni piatti tipici della tradizione gastronomica italiana.