La situazione delle carceri italiane è drammatica. Un problema, questo, con il quale l’Italia si confronta da circa 20 anni ma che, nonostante cambi e rivolgimenti politici, non è mai stato risolto. Le soluzioni adottate in questi anni, e che sembrano essere anche le stesse che saranno adottate da qui a breve, sono amnistia e indulto, ossia l’estinzione, rispettivamente, della pena e del reato.
Una soluzione temporanea che è destinata a far ripresentare il problema nel giro di pochissimi anni: nelle carceri italiani ci sono circa 20.000 detenuti in più della loro capienza e molti altri sono destinati ad entrarvi nei prossimi mesi, il che porterà gli istituti di pena italiani ad essere di nuovo sovraffollati in brevissimo tempo.
Il problema si è ripresentato nel paese con forza in questi ultimi giorni da un lato per l’attenzione particolare che vi ha posto la Corte Europea dei Diritti Umani con il conseguente messaggio alle Camere mandato dal presidente Giorgio Napolitano, messaggio, e questa è la seconda ragione, che non è piaciuto per nulla ai grillini e al Movimento 5 Stelle in generale.
Il movimento, per voce del suo leader Beppe Grillo, vede nel messaggio di Napolitano un invito al Governo a varare il prima possibile un decreto legge che preveda amnistia e indulto: quindi, secondo i grillini, Napolitano avrebbe lanciato un’ancora di salvezza a Silvio Berlusconi, recentemente condannato.
La reazione del presidente della Repubblica non ha tardato ad arrivare: “Coloro i quali pongono la questione in questi termini – ha dichiarato Napolitano – vuol dire che sanno pensare solo a una cosa (il destino di Berlusconi). Vuol dire se ne fregano degli altri problemi del Paese e di quelli della gente. Quelli che dicono così – aggiunge – non sanno quale tragedia è quella delle carceri italiane”.