Uno degli del nuovo Governo Letta sarà sicuramente quello di modificare la Riforma Fornero, la legge n. 92 del 2012 e in particolare intervenire sui contratti a termine e sull’apprendistato.
“Riconsiderare le attuali regole restrittive nel lavoro a termine almeno fino al consolidamento delle prospettive di crescita” ha detto Enrico Letta. Prima di tutto modificare gli intervalli temporali obbligatori tra un rinnovo del contratto a termine e l’altro, e poi introdurre le ragioni che giustificano la stipula di contratti a termine. La legge n. 92 del 2012 che il contratto a tempo che scade dopo 12 mesi non è più rinnovabile.
Inoltre bisogna evitare abusi nel ricorso al contratto a termine, al posto del contratto a tempo indeterminato e stimolare le imprese ad assumere, e quindi potenziare gli incentivi assunzione 2013 dedicati in maggior parte alle donne introdotti con un recente decreto.
La riforma Fornero ha aumentato l’intervallo tra un rinnovo contrattuale e l’altro e una delle prime misure da introdurre potrebbe essere un accorciamento di questo intervallo obbligatorio, che per i contratti fino a sei mesi è di due mesi e per quelli con scadenze più lunghe è di tre mesi. Prima delle riforma il precario doveva aspettare solo tra dieci e venti giorni prima del rinnovo.
Anche Carlo Dell’Aringa, sottosegretario per il Pd al ministero del Lavoro, ha dichiarato: “Si è arrivati a livelli di disoccupazione socialmente pericolosi; ci sono misure da prendere nell’immediato e bisogna trovare le risorse anche per il rinvio del pagamento dell’Imu e dell’aumento dell’Iva. Bisogna ridurre il cuneo fiscale e dare incentivi alle aziende per assumere i giovani, poi in collaborazione con le parti sociali dovremo allentare alcuni vincoli della legge Fornero, come sui contratti a tempo determinato. Dal momento che la riforma ha introdotto dei paletti alle imprese nell’utilizzo di questi contratti, in momenti di recessione questi vanno rimossi, almeno finché dura l’emergenza».