E’ arrivata la smentita ufficiale da parte di Attilio Befera a riguardo della semplificazione del redditometro a maggio, tramite un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale: “a maggio partirà il redditometro semplificato”.
Non finiscono quindi le critiche attorno al redditometro: già il 18 aprile è arrivata una pronuncia di illegittimità,dopo che anche il tribunale di Napoli bocciò il redditometro, in quanto violerebbe la costituzione sul diritto di difesa, perchè per il contribuente soggetto al controllo fiscale è impossibile fornire la prova di aver speso di meno rispetto a quanto risulta dalle medie Istat.
Inoltre è stato chiarito che il redditometro sarà utilizzato soltanto nel caso di “evasione spudorata, colpendo chi ha un reddito consumato elevatissimo a fronte di una dichiarazione redditi esigua”, quindi coloro che hanno un’elevata capacità di spesa non giustificata. “I nostri avversari più difficili, non sono gli evasori, ma coloro che attraverso corruzione e inefficienza svuotano di senso il nostro lavoro e dilapidano il denaro pubblico che raccogliamo”. Solo i contribuenti con uno uno scostamento tra quanto dichiarato e quanto speso del 20 per cento saranno sottoposti ai controlli da parte dell’Agenzia delle entrate.
L’obiettivo è quello di intercettare le posizioni che presentano un sensibile scostamento fra il reddito dichiarato e le spese effettuate, ma prima di esser soggetto ai controlli fiscali, il contribuente potrà dialogare con gli uffici delle Entrate per due volte.
Il problema della lotta all’evasione si scontra anche con la difficoltà nell’interpretare le centinaia di norme fiscali nate soprattutto negli anni Settanta.