Il rapporto “Green Italy 2012” di Unioncamere e Fondazione Symbola riferisce che il 23,6 per cento delle aziende punta sulla green economy, con almeno un dipendente che tra il 2009 e il 2012 hanno investito o investiranno in tecnologie e prodotti green.
Nelle prime 10 posizioni ci sono 4 regioni settentrionali e 6 del centro-sud, e troviamo in testa la Lombardia con 69 mila eco-imprese, al secondo posto il Veneto con quasi 34 mila e il Lazio con 33 mila, mentre a livello provinciale al primo posto c’è Milano con 28.984 imprese, seguita da Roma con 23.756 e Napoli con 13.071. Quasi il 37,9 per cento di queste imprese hanno introdotto innovazioni di prodotto o di servizio contro il 18,3 per cento delle imprese meno verdi.
Grazie alla green economy si aprono opportunità per oltre centomila posti di lavoro nei prossimi tre anni e l’agricoltura torna a essere un settore vitale, perché sempre più giovani puntano a gestire un agriturismo in piena campagna piuttosto che lavorare in ufficio.
Oggi sempre più giovani vogliono fare impresa in un quadro di sistema ecocompatibile, scegliendo attività e processi che creano valore non danneggiando l’ambiente e puntando sulla qualità, valorizzando e tutelando i territori d’origine.
Gli italiani hanno investito 28 miliardi di euro in fonti pulite, e per il 2020 la quota di consumi energetici soddisfatta da fonti rinnovabili sarà superiore al 17 per cento arrivando anche al 30 per cento entro il 2030, ottenendo automaticamente una minore dipendenza dai combustibili fossili.
Su oltre 631 mila assunzioni programmate, oltre 241 mila sono di imprese che puntano alla green economy e circa il 30 per cento delle assunzioni non stagionali per il 2012 sono destinate a figure professionali legate all’ambiente.
Intanto va in scena a Rimini Fiera (da domani al 10 novembre), un appuntamento dedicato al sistema ambiente, dove si terranno più di 150 incontri ai quali parteciperanno una quarantina di organizzazioni di imprese green.