Un rapporto pubblicato giovedì colloca l’Italia come uno dei paesi meno attraenti in tutto il mondo per le aziende che vogliono investire.
Secondo l’indagine condotta dalla società di revisione Grant Thornton, dei 50 paesi esaminati in tutto il mondo – prendendo in considerazione 22 indicatori di dinamismo – l’Italia è situata al 38esimo posto. L’indice di dinamismo globale (GDI) è stato sviluppato da Grant Thornton, in collaborazione con l’Economist Intelligence Unit (EIU).
Il rapporto mette in luce che “la chiave per la crescita del business rimane fortemente presente in molte economie mature, ma le montagne di debiti da affrontare, come nel caso dell’Italia, sono deterrenti”. I paesi scandinavi sono elencati come i più dinamici del mondo, con un totale di 66,1 punti a loro favore, seguiti dal Nord America (62,9) e dai paesi del G7 (59.6). Considerando sempre le singole aree, troviamo Asia-Pacifico (59,3) e Europa Occidentale (59,2), mentre i paesi ‘Growth-8′ (55), l’America Latina (53,8) e l’area Medio Oriente e Africa (51) si posizionano al di sotto della media mondiale.
I dati vengono con l’andamento della crescita economica, considerando anche i rischi legali e politici connessi alle operazioni in un determinato paese, indicando l’ambiente più favorevole per le imprese.
Per i singoli paesi, tuttavia, Singapore è il più in alto in classifica a 72,1, seguito dalla Finlandia (70,5) e Svezia (69,6). Tutti e tre i paesi presentano un ambiente orientato al commercio, con un sistema legale ben definito e investono abbondantemente in ricerca e sviluppo.
La Germania è nona, gli Usa decimi, la Cina ventesima, mentre i fanalini di coda sono Portogallo con 49,2 punti, Grecia con 40,2 punti e Venezuela con 37,4 punti.