L’Ivie, una sorta di Imu all’estero è stata introdotta nella manovra salva Italia di dicembre ed è dovuta nella misura dello 0,76% sul valore degli immobili mentre tale percentuale viene ridotta fino allo 0,40% nel caso di immobili adibiti ad abitazione principale. In questo caso ci sarà un’altra detrazione massima di duecento euro.
Il 30 settembre si dovrà presentare il modello unico 201 e la nuova imposta sugli immobili all’estero sarà la novità per i contribuenti che – residenti in Italia – detengono immobili e attività finanziarie all’estero. Nonostante questa nuova tassa, il numero di case comprate all’estero dai nostri connazionali continua a crescere, forse anche a causa della scarsa informazione a riguardo.
Secondo un noto portale di annunci immobiliari, nei primi sei mesi del 2012 le ricerche di case all’estero sono cresciute del 9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Tra i paesi più gettonati, troviamo il Brasile (+22%), Thailandia (+13%) e Stati Uniti (+12%). Mentre le aree preferite dagli italiani sono la Costa Azzurra, gli Stati Uniti e le zone turistiche della Spagna. Resistono anche le due capitali più attraenti soprattutto per i giovani, come Londra e Berlino. Addirittura nella capitale inglese, gli italiani hanno superato i russi, in termini di soldi spesi per affitti e acquisti di immobili.
L’importo da pagare varia però da Paese a Paese. Più cara Madrid di Londra, cifre da capogiro invece per Amsterdam o Bruxelles, dove per un immobile dal valore di 300 mila euro, si possono pagare più di duemila euro. Ma attenzione, queste cifre vanno detratte dalla tassazione locale già esistente, e che in Germania per esempio già eccede l’Ivie. A Parigi la tassa è di 1.338 euro mentre in Belgio, Irlanda o Malta si devono pagare oltre 2.200 euro.
Ai sensi dell’art. 2, comma 2, del TUIR, si considerano residenti “le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta (183 o 184 giorni in caso di anno bisestile) sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile”.