Parola d’ordine: lotta all’evasione fiscale. I controlli si inaspriranno con l’entrata del nuovo redditometro entro la fine di ottobre. Doveva entrare in azione già a giugno, ma si è preferito aspettare per rendere i controlli ancora più precisi. A dichiararlo è lo stesso direttore dell’Agenzia delle entrate Befera: “Ci stiamo lavorando, spero a breve di averlo a disposizione. Preferisco ritardare un po’ ma avere uno strumento efficace. Stiamo facendo due forme di redditometro, uno per la selezione preventiva e uno per le attività di controllo”.
Tale sistema evidenzierà quando le spese di un contribuente non sono compatibili con il reddito dichiarato, e quindi a far scattare i controlli. E gli indicatori sono più di cento, divise per sette macro acree (abitazione, mezzi di trasporto, vacanze): barche, università dei figli, cellulari, automobili, veterinario, la palestra.
E saranno due anche i coefficienti sui quali si baserà l’azione del Fisco, uno geografico e uno legato al nucleo familiare. In parole povere, se una persona acquista un prodotto molto costoso in una regione dove il reddito è medio – basso, tale acquisto avrà un peso diverso in caso di controllo.
Esiste ancora qualche punto oscuro sul redditometro. Bisogna capire quale importanza attribuire a ciascun indicatore e quando la differenza tra reddito dichiarato e quello presunto, farà scattare i controlli.
Ma il ritardo è dovuto anche al dibattito politico. Molti infatti ritengono il doppio redditometro un sistema troppo invasivo che va a interferire con la privacy del cittadino.
Per chi teme di non rientrare nei parametri previsti dal Fisco, l’Agenzia delle Entrate ha previsto il rilascio di un software che simulerà il redditometro.
Infine, tale sistema permetterà anche di verificare a posteriori il proprio reddito, il tutto tramite un software. Chiunque potrà inserire i propri dati e calcolare se il reddito che vuole dichiarare è in linea con i parametri stimati e quindi sapere preventivamente se sarà oggetto di controlli da parte della Finanza.