Nell’Oceano Pacifico meridionale, fra le isole Tonga e la Nuova Zelanda, è emersa come all’improvviso una grande isola galleggiante di pomice che si estenderebbe per circa 7.500 chilometri quadrati.
L’isola è stata rilevata dal ministero della Difesa della Nuova Zelanda che ha già avanzato un’ipotesi sulla sua repentina formazione. Nell’area interessata si sarebbe verificata un’eruzione sottomarina e intanto è già partita una missione scientifica dell’unità della marina per raccogliere alcuni campioni di pomice, una roccia magmatica effusica molto leggera, da analizzare.
Lo spettacolo è davvero magico e suggestivo anche perché l’isola tende ad apparire e a scomparire in base al movimento delle onde. L’isola sarebbe il risultato dell’eruzione del vulcano sottomarino Monowai che si trova vicino alle isole neozelandesi Kermadec, circa a 1000 chilometri a nord est di Auckland. Nella zona si tratterebbe della terza eruzione nell’arco di pochi giorni dopo l’eruzione di lunedì notte del monte Tongariro (in silenzio da un sonno di 115 anni), seguita dall’eruzione del vulcano White Island, il vulcano più attivo del Paese che non eruttava però da 12 anni.
Poi è stata la volta del vulcano sottomarino Monowai. Secondo i testimoni lo spettacolo dell’isola di pomice è notevole: le sue rocce emergono circa 60 centimetri dal mare e brillano al sole. Solo pochi mesi fa il vulcano Monowai è stato protagonista di uno degli episodi geologici più veloci mai registrati sulla Terra aggiungendo aggiunto circa 8.750.000 metri cubi di roccia al suo vertice in soli cinque giorni andando a creare un cono vulcanico totalmente nuovo.